Long Covid e danni da vaccino anti Covid-19: diagnosi e terapie possibili

Un importante incontro pubblico sul Long Covid e sui danni da vaccino, promosso da IppocrateOrg, si è svolto il 27 maggio a Cormons (GO) con la partecipazione di diverse associazioni e studiosi del campo. La finalità è stata unire le conoscenze e le forze nella ricerca di soluzioni per affrontare una situazione inedita e difficile, che richiede uno sforzo congiunto. Sono stati inoltre presentati i Centri per la cura del Long Covid e i danni da vaccino anti Covid-19 fondati da IppocrateOrg in Friuli Venezia Giulia. Centri di assistenza, oltre che di ricerca, in grado di erogare un supporto personalizzato (non solo a livello medico-sanitario) alle persone che manifestano specifici sintomi,  per i quali non esistono ancora terapie supportate da importanti studi clinici. L’iniziativa di IppocrateOrg si fonda sulle vaste conoscenze acquisite in quest’ambito a livello mondiale, che permettono di intervenire con cure adeguate, in grado di ottenere promettenti risultati.

Mauro Rango, Presidente di IppocrateOrg, ha aperto i lavori mettendo in luce quanto si è fatto e si poteva fare nella cura del Covid 19, ritenuto incurabile dalle fonti ufficiali. Migliaia di pazienti sono guariti con semplici cure e molti altri si sarebbero salvati, se curati con queste modalità.  

È venuto meno, nell’orizzonte etico, il valore della vita umana e lo sforzo comune per salvarla con ogni mezzo. Chi curava veniva osteggiato. Anche con i cosiddetti vaccini Covid è stata proposta una sola soluzione: terapie geniche sperimentali, senza alcuna preoccupazione per i possibili danni irreversibili e imprevedibili nel tempo. La proposta di utilizzare vaccini a virus inattivato (come da noi e da molti altri consigliato) non è stata nemmeno presa in considerazione. Con i nostri medici è stata fatta una campagna contro l’utilizzo di questi farmaci sperimentali sui bambini, venendo avversati pesantemente. Si propone di cercare, in modo coordinato e congiunto, la via per valutare i danni da vaccino e le possibili terapie fondate su basi scientifiche. Dato che il governo non vuole prendere in esame il problema dei danneggiati, dobbiamo essere noi a cercare le soluzioni. 

 

Fabio Burigana e la cura del long Covid e degli effetti avversi da Vaccino 

Il dott. Fabio Burigana, responsabile scientifico di IppocrateOrg, ha chiarito che ciò che si sta inoculando è  un pro-farmaco, non un vaccino. Quindi gli eventi avversi non andrebbero calcolati solo nei primi 14 giorni dopo l’inoculo. Ha spiegato in modo semplice come sia il Covid 19 sia il pro-farmaco, con la diffusione della proteina spike, causano un danno mitocondriale con conseguente stato ossidativo e infiammatorio. È provato che l’mRNA  e la spike vaccinali non si fermano nel sito di inoculo, ma si propagano in tutto il corpo estendendo i danni a molti organi. Oltre al danno mitocondriale, si possono avere reazioni allergiche e il fenomeno del mimetismo molecolare, che attiva l’autoimmunità. Ciononostante, è importante non creare allarme nella popolazione; non sempre infatti si manifestano effetti avversi; ma, se presenti, vanno presi in considerazione seriamente e curati partendo dalla loro fisiopatologia.

Il dott. Burigana ci spiega che è bene che coloro che non hanno avuto danni evidenti svolgano una vita sana con l’obiettivo di ridurre al minimo lo stato infiammatorio cronico silente, che è spesso già presente in quasi tutte le persone del mondo occidentale, a causa dell’alimentazione scorretta, della vita sedentaria, dell’inquinamento, ecc… Non necessitano di esami ematici. È però fondamentale per tutti, ma ancor più per le persone vaccinate, mantenere uno stile di vita sano, una dieta corretta, ridurre lo stress ed equilibrare il sistema Mitocondri/Microbiota. Ma, se non ci sono sintomi, è saggio non angosciarsi e vivere una vita sana e serena. 

Coloro che hanno sintomi lievi dopo il vaccino possono fare semplici esami (IL6, IL1 beta, TNF, Emocromo, PCR, omocisteina, Ab anti spike Sars cov 2) e curare lo stato infiammatorio, il danno mitocondriale e il microbiota. 

Se, invece, i sintomi sono più rilevanti e coinvolgono uno o più organi, può essere utile cercare anche gli anticorpi più specifici. A titolo di esempio, fra i molti possibili esami specifici possiamo accennare agli effetti degli Anticorpi Beta 1 adrenergici sul cuore, come illustrato da questa slide del dott. Mauro Mantovani, riportata da Fabio Burigana:  

 

Sono stati aperti diversi Centri di assistenza in Friuli Venezia Giulia per affrontare i problemi del Long Covid, attualmente difficili da distinguere dagli effetti avversi generati da vaccino, con un approccio molto pratico e complesso allo stesso tempo. 

 

Il Prof. G. Frajese e le contraddizioni della ricerca scientifica sui vaccini Covid

Il Prof. Frajese , docente presso l’Università di Roma “Foro Italico” e vicepresidente di Contiamoci, sottolinea la diversa azione di questi pro-farmaci dai veri vaccini, il cui effetto può limitarsi ai 15 giorni successivi all’inoculo; mentre in questo caso l’azione prosegue nel tempo a causa della complessa via di produzione della proteina spike all’interno dell’organismo, che continua per un tempo ancora indefinito. È quindi illogico cercare gli effetti avversi solo nei primi 15 giorni. Definendo le terapie ‘vaccini’, inoltre, si sono evitati gli studi di farmacodinamica e farmacocinetica, nonché quelli di carcinogenicità e genotossicità.  È davvero strano che a distanza di due anni ancora non si siano fatti questi studi. 

Da sottolineare, ci dice Frajese, che il gruppo di controllo era stato azzerato dopo due mesi dall’inizio della sperimentazione che, invece, doveva concludersi alla fine del 2023. Quindi, la sperimentazione è stata interrotta quasi subito ma gli organi regolatori hanno trascurato questo elemento cardine. È un farmaco tuttora sperimentale, considerando che non si sa come funziona, come si distribuisce, per quanto tempo viene prodotta la proteina Spike nel corpo, quanto può durare l’mRNA vaccinale e molto altro ancora. Senza tutti questi elementi è difficile ipotizzare delle cure per gli effetti avversi. È una situazione molto complessa che richiede approfondimenti e non facili soluzioni terapeutiche, che rischiano di diventare delle vere speculazioni. 

Il fatto che sia stato consigliato questo farmaco dall’EMA e dall’AIFA ai bambini e alle donne in gravidanza e in allattamento, in assenza di studi comprovanti l’assenza di tossicità in questa fascia tanto fragile della popolazione, è causa di grande stupore e rammarico. Non è mai stato fatto nulla di simile in passato. È incomprensibile che ginecologi e pediatri continuino a consigliare questo pro-farmaco, nonostante le stesse case farmaceutiche dichiarino di non avere fatto studi in questo campo. Questa è una diretta violazione dell’Art. 18 della Convenzione di Helsinki sulla ricerca umana che impedisce di fare sperimentazione sugli esseri umani senza dati chiari sulla sicurezza ed efficacia di un dato farmaco. 

Nonostante la Pfizer si ostini a dire che l’mRNA resta nel punto di inoculo, si sa da due anni che si diffonde nei vari organi, per esempio nelle ovaie delle bambine.

La fertilità non viene intaccata dai normali vaccini, mentre con questi pro-farmaci succede proprio questo, sia nell’uomo, sia nella donna. In Svezia si è visto un calo della natalità molto drastico dopo l’inizio della vaccinazione. Straordinario anche l’aumento dei tumori.

L’efficacia di questi pro-farmaci è ormai notoriamente nulla e non protegge nemmeno dalla malattia grave e fatale, avendo riscontrato, dalle statistiche inglesi, che i vaccinati muoiono molto di più dei non vaccinati per la Covid-19.  

È necessario che la popolazione sappia la verità su cosa è successo e sta ancora succedendo. Frajese ci sollecita infine a riflettere sul rapporto tra scienza e ricerca del senso della vita, di ciò che va oltre di noi e che non può essere ridotto a qualcosa di misurabile e gestibile dalla robotica.

 

Dott.ssa Loredana Frasca: effetti avversi nei pazienti con patologie autoimmuni, cardiopatici e nella popolazione sana

La dott.ssa Frasca chiarisce che parla a titolo personale ed illustra la sua recente pubblicazione [1], con cui  fornisce una panoramica sul profilo di sicurezza e sugli effetti avversi  di questi farmaci a mRNA, in relazione al loro meccanismo d’azione. In particolare nelle persone con malattie autoimmuni e con pregresse miocarditi, ma anche nella popolazione generale. Dallo studio della popolazione sana, infatti, si possono evincere i dati più chiari sugli eventi avversi e la loro effettiva frequenza. 

È noto che le persone con malattie autoimmuni rispondono meno ai vaccini in quanto per lo più assumono delle terapie immunosoppressive. Forse non a caso la Pfizer le aveva escluse dalla sperimentazione. Non ha alcun senso somministrare più dosi del farmaco a questi pazienti. Questa tipologia di pazienti ha maggior probabilità di avere mio-pericarditi e ha un maggiore rischio di sviluppare ulteriori forme di autoimmunità. 

Il confronto che viene fatto fra miocarditi da Covid e da vaccino è discutibile perché fatto considerando le prime varianti -le più gravi-, in cui il rischio di complicazioni era molto più elevato. Varianti ora inesistenti. 

Sulla reale valutazione del rischio di mio-pericarditi da vaccino, bisogna tener conto della sottostima determinata dalla sorveglianza passiva degli effetti avversi. Sappiamo che tale sottostima è di almeno 100 volte la portata reale.

Inoltre, la dott.ssa Frasca fa notare che spesso segni e sintomi di mio-pericardite si rivelano ben oltre i 14 giorni richiesti dall’algoritmo dell’OMS. A distanza di tempo si possono ancora trovare alti livelli di troponina in ragazzi asintomatici, chiaro segno di lesione miocardica. Cita in particolare lo studio thailandese che ha rilevato, con la sorveglianza attiva, un caso su 300 studenti esaminati dopo vaccino. Dalla disamina di molti studi scientifici, si evince che la frequenza di miocarditi nei giovani può arrivare a

 

  • 1:1000 (fino a 1:660) per le sorveglianze passive.
  • Possono arrivare a 1:300 e più per le sorveglianze attive.
  • 2.3% fino a 29% dei ragazzi possono avere alterazioni di vario tipo del battito cardiaco, aritmie,     miocarditi sub-cliniche…
  • Studio USA di sorveglianza attiva post-covid (2020) riporta 2.3% di frequenza di miocarditi. 

 

 [1] Safety of COVID-19 Vaccines in Patients with Autoimmune Diseases, in Patients with Cardiac Issues, and in the Healthy Population; Pathogens 2023, 12(2),233; 

https://doi.org/10.3390/pathogens12020233

 

I vaccini a mRNA agiscono con diversi meccanismi d’azione nel causare gli effetti avversi: l’mRNA è stato modificato per durare più a lungo nell’organismo (pseudouridina), i liposomi possono far variare la biodistribuzione, il fattore quantità incide su entrambi gli elementi. 

Inoltre, anche la permanenza dell’mRNA e della proteina Spike è molto variabile e quest’ultima ha diversi siti di espressione (linfonodi, circolo, cervello, cuore), causando effetti avversi molto variabili. A titolo d’esempio, la dottoressa ha illustrato come si possono sviluppare i danni cardiaci con questo schema:

 

 

Molti studi hanno bene documentato il danno mitocondriale dal vaccino a mRNA. La dott.ssa Frasca ha inoltre illustrato come l’infezione naturale da Sars-Cov 2 induce un’immunità ad ampio spettro, verso molti antigeni virali. La vaccinazione, di contro, induce solo una risposta verso la proteina Spike, che è di per sé dannosa. Non si sa ancora quanta ne produce il nostro organismo e per quanto tempo. Singolare risulta che gli effetti avversi sono molto più frequenti in alcuni lotti di vaccino Pfizer. 

 

 

Tra le possibili terapie viene qui esaminata l’ozonoterapia e i meccanismi d’azione con cui agisce sulla fisiologia cellulare.[2]

 

Dott. Lucas Claudio. Long Covid ed effetti avversi da vaccino anti-Covid: Quali Soluzioni

I Centri di ascolto (ora Centri di Assistenza) in Friuli Venezia Giulia sono nati soprattutto dall’impegno di Cristina De Michielis, coadiuvata da Mario Gregori e Andrea Majcchrzak, sollecitati da cittadini confusi e turbati da sintomi e problemi che non trovavano adeguato ascolto in altri servizi. Questa iniziativa di IppocrateOrg vuole aiutare le persone con difficoltà di vario tipo: sanitario, psicologico, materiale e legale con il supporto di volontari e di professionisti che si sono messi a disposizione  per  aiutare i danneggiati dalla pandemia a prezzi calmierati.

Il dott. Lucas, medico da 50 anni, visita personalmente i pazienti e coordina gli altri sanitari in rapporto alle richieste che pervengono al sito di IppocrateOrg https://ippocrateorg.org/medicina-di-scopo/. Dopo la compilazione del form sul sito, la persona viene richiamata dalla segreteria del Centro di Assistenza  e, sulla base della necessità e della residenza, viene indirizzata allo specialista del Centro più vicino a lei. 

Altre Associazioni che hanno dato il loro importante contributo: Michele Pucci (Vivibensipo) –Andrea Comis (OSA) – Giovanni Sergi Sergas (Comitato Mutuo Appoggio) – Claudio Simion (COMILVA)

 

[2] https://rumble.com/v2ql8xa-long-covid-e-danni-da-vaccino-covid-19-diagnosi-e-terapie-possibili.html.

 

Dott.ssa Maria Antonietta Bàlzola 

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