‘Verità nascoste: tra tabù e prospettive di guarigione per i danneggiati dal vaccino anti covid-19′.
Questo il titolo dell’evento internazionale tenutosi il 1° di ottobre a Milano presso il Centro Ambrosiano, obiettivo: sfatare il tabù degli eventi avversi.
Hanno condiviso esperienze e visioni molte associazioni presenti in Italia e all’estero, ma anche medici, ricercatori, avvocati e danneggiati, uniti nella ricerca di risposte possibili alla sofferenza di migliaia di persone danneggiate dalle terapie geniche anti Covid. L’organizzazione dell’evento è di Jab Injuries Italia. (https://it.jabinjuriesglobal.com) nata per gemmazione dall’omologa australiana.
Molti esperti di fama internazionale hanno partecipato di persona: il Dott. David Anderson (endocrinologo, autore del libro Vitamina D3 e il Grande Reset Biologico), il Prof. Joseph Tritto (Presidente WABIT – World Association of Bio Info Technologies) e in collegamento diretto dagli Stati Uniti il Dott. Robert Malone, l’inventore della tecnologia mRNA.
Questo evento è il primo di questo genere organizzato in Italia con l’obiettivo di creare una grande e fattiva collaborazione tra associazioni e Comitati, sia nazionali che internazionali, per trovare soluzioni legali e sanitarie a sostegno dei danneggiati da terapie geniche anti Covid.
Di seguito alcuni spunti di riflessione tratti dai numerosi e interessanti contributi dei relatori.
Prof. Giovanni Frajese: citando l’articolo di Peter Doshi su British Medical Journal (https://www.bmj.com/content/375/bmj-2021-067570) ha ricordato che, a posteriori, si è valutata un’efficacia dei cosiddetti vaccini anti Covid pari allo 0,89%. A fronte di questo scarso risultato di immunizzazione si documentano sempre più, nella letteratura scientifica internazionale, numerosissimi effetti avversi di varia eziopatogenesi; non si può ancora dire che ci sia una sicura terapia per superarli, ma moltissimi ricercatori nel mondo collaborano per trovare risposte di cura e di alleviamento dei sintomi.
Avv. Valeria Panetta e Avv. Manola Bozzelli, Presidente e Vicepresidente dell’Associazione Arbitrium, PSG. Spiegano la responsabilità del singolo medico vaccinatore, oltre che dei vertici istituzionali, in merito ai danni da vaccino. Questo in ragione del dovere del medico di conoscere la pericolosità di tali farmaci a fronte di una carenza informativa da parte dell’AIFA, non in possesso dei Rapporti intermedi di sicurezza (PSUR) in quanto non consegnati dalla Casa farmaceutica. Inoltre, nel Risk Management Plan dei produttori, al Capitolo “Missing Information” risulta che a tutt’oggi mancano agli stessi produttori le seguenti informazioni:
- Gli effetti avversi a lungo termine delle sostanze;
- Gli effetti di farmacocinetica e teratogenesi su donne in allattamento e gravidanza;
- Le conseguenze sulle persone con patologie di natura infiammatoria o a carico del sistema immunitario;
- L’interazione con altri vaccini o farmaci, fatto che, in considerazione dell’enorme piano vaccinale, è di enorme portata e rilevanza.
Nell’ultima scheda tecnica Comirnaty del 14/09/2023, sono riportati ufficialmente anche la miocardite e la pericardite oltre a gravissime complicazioni, inclusa la morte e altri danni irreversibili.
In poche parole, il medico vaccinatore, ai sensi dell’art. 13 del Codice Deontologico e le autorità sanitarie non possono adottare terapie segrete, di cui cioè non si conoscono gli effetti e tutta la loro complessità. Si evidenzia quindi la responsabilità del vaccinatore anche ai sensi degli artt. 3 e 3bis DL 44/21.
Infine, si vuole ricordare l’art. 14bis Reg. UE 726/2004 che è richiamato dalle delibere della Commissione Europea, in data 21.12.2020 e successivamente in data 06.01.2021, di autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci c.d. vaccino e che si rivolgono a:
- pazienti, ovvero a popolazione malata e non sana (come pure la L. 648/96);
- si rivolge a coloro che non godono di cure alternative a quel determinato farmaco ed abbiamo visto per contro, persino recentemente che la FDA ha ammesso l’uso della ivermectina e di altri farmaci a costo decisamente contenuto e con esigui potenziali effetti negativi;
- al punto 1 si disciplina i presupposti dell’autorizzazione in commercio: “a condizione che i benefici derivanti dalla disponibilità immediata sul mercato del medicinale in questione superino il rischio dovuto al fatto che sono tuttora necessari dati supplementari”;
- il punto 5 dell’art. 14bis specifica pure gli obblighi del titolare di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata, che dovrà necessariamente ed a pena di mancata approvazione del farmaco: “completare gli studi in corso o condurre a nuovi studi al fine di confermare che il rapporto rischio/beneficio sia favorevole”.
L’avv. Manola Bozzelli ha riassunto, inoltre, l’orientamento della giurisprudenza della Corte Costituzionale, in ordine al tema vaccinale ed alle dirette implicazioni sul diritto all’indennizzo ex L. 210/92. Ciò che è sempre sfuggita, pure a molti operatori del diritto, è la linea continua che lega le sentenze della Corte, sin dagli anni ’90, con quelle del 1 dicembre 2022: nn 14, 15 e 16, in tema di vaccinazioni.
Tutto è stato approntato, nei decenni, al fine di far sottostare il cittadino ad un cd “sacrificio” orizzontale volto al superiore “bene collettivo”. In sostanza, una perfetta inversione della ratio dell’art 32 Cost. che vede per contro il diritto soggettivo, superiore all’interesse collettivo. E in tutto questo a fungere da cavallo di Troia, è stata proprio la legge sull’indennizzo. Non a caso, la Legge 210/1992, proprio nel gennaio 2022 -prima dunque che la Consulta fosse investita dell’annosa questione – ha previsto l’estensione dell’indennizzo ai danni permanenti da vaccino Sars-Cov2, ammantando di legalità gli eventuali danni, realizzando un vero e proprio mercimonio del diritto alla salute.
Irene Zacchei: biologa nutrizionista, ha descritto la ricerca che ha svolto con il dott. Salvucci e AA sul Long Covid, scoprendo un’importante correlazione tra Covid Lungo e Sindrome da attivazione mastocitaria (MCAS). Hanno infatti riscontrato un parallelismo fra alcuni sintomi (amnesia, nebbia mentale, disturbi gastroenterici, stanchezza cronica, dispnea, tachicardia, ecc) e la loro possibile base patogenetica, che vede nell’anomala attivazione mastocitaria il proprio fulcro interpretativo. È possibile approfondire l’argomento con l’articolo:
- Gli antistaminici migliorano le manifestazioni cardiovascolari e altri sintomi del COVID lungo, attribuiti all’attivazione dei mastociti – Fabrizio Salvucci, Roberto Codella, Adriana Coppola, Irene Zacchei, Gabriella Grassi, Maria Luisa Anti, Nicolita Nitisoara, Livio Luzi, Carmine Gazzaruso – (doi: 10.3389/fcvm.2023.1202696. Frontiers Cardiovasc. Med. 2023 17 luglio)
Già nel 2020 alcuni autori avevano individuato nella Sindrome da attivazione mastocitaria la base patogenetica dell’iperinfiammazione da Covid-19 e della malattia post-Covid.
- L’iperinfiammazione da Covid-19 e la malattia post-Covid-19 potrebbero essere radicate nella sindrome da attivazione dei mastociti – Lawrence B. Afrin , Leonard B. Weinstock, Gerhard J. Molderings doi: 10.1016/j.ijid.2020.09.016. Epub 2020 settembre 10.
Data la stretta somiglianza tra alcuni sintomi del Long Covid con la sintomatologia nei danneggiati da vaccino, si può ipotizzare che anche alla base di questi ultimi vi sia una sindrome da attivazione mastocitaria. Di conseguenza si può pensare che, anche in questi casi, sia possibile arginare tali sintomi con gli antistaminici, in associazione a Quercetina e Omega 3 come stabilizzatori dei mastociti, oltre agli antileucotrieni e ai FANS.
I primi approcci terapeutici che mirano alla riduzione della produzione mastocitaria dell’Istamina nel Long Covid possono far sperare anche in un nuovo approccio terapeutico agli effetti avversi da vaccino anti-Covid.
Barbaro Giuseppe: Cardiologo, dirigente medico presso Ospedale universitario Umberto I° di Roma. Con ampia documentazione clinica personale, studi osservazionali e studi peer reviewed, documenta le più frequenti complicanze cardiovascolari successive alla vaccinazione anti SARS-COV-2:
- Incremento della pressione arteriosa per blocco del recettore ACE-2 e ridotta inattivazione dell’angiotensina II e del rapporto angiotensina II/angiotensina 1,7;
- Miocardite acuta, inclusa l’azione diretta a livello endomiocardico della proteina spike vaccinale e la riattivazione di infezioni endogene da parte di virus cardiotropi, come EBV e CMV nell’ambito della VAIDS. Una miocardite subclinica può esitare in una cicatrice fibrosa che rappresenta una condizione di instabilità elettrica capace di evocare aritmie ventricolari fatali per es. in attività sportiva;
- Incremento dell’attività adrenergica legato allo stato infiammatorio cronico con aumentato rischio di manifestazioni tachiaritmiche;
- Attivazione diretta da parte della proteina spike della proteina S anticoagulante e delle piastrine che inducono, anche con meccanismi diversi in relazione al tipo di vaccino somministrato, trombosi tromobocitopenica e relative complicanze cardiovascolari (manifestazioni emorragiche, ictus cerebri, ischemia miocardica) con prevalente interessamento del microcircolo;
- La specifica azione della proteina spike sull’endotelio vasale e lo sviluppo di anticorpi antiendotelio (Gundry,Circulation 2021), è responsabile di eventi coronarici acuti dall’11% al 25% e di miopericardite;
- L’infiammazione sistemica indotta dalla proteina spike può essere causa di cardiomiopatia da stress (takotsubo syndrome) per attivazione del sistema adrenergico, iperattività dei piccoli vasi subepicardici e del sistema emocoagulativo;
- Neuropatia delle piccole fibre nervose per interessamento del sistema nervoso autonomo con relative alterazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa;
Meccanismi ipotizzabili nei casi di morte improvvisa associata alla vaccinazione anti SARS-COV-2
- Miocardite acuta;
- Infarto acuto del miocardio;
- Sindrome ADE (intensificazione dell’infezione virale anticorpo-mediata) con associata miocardite e/o attivazione del sistema di coagulazione;
- Reazione allergica acuta ad eccipienti del vaccino (PEG e polisorbato 80);
- Bradiaritmia (blocco seno-atriale o blocco atrio-ventricolare avanzato e asistolia) per neuropatia disautonomica nel contesto della neuropatia delle piccole fibre nervose;
Screening consigliato pre- e post-vaccinale
PRIMA DELLA VACCINAZIONE:
- Accurata anamnesi clinica e familiare con particolare attenzione a allergopatie, patologie sistemiche a carattere autoimmune, patologie cardiache congenite, storia di morte improvvisa in famiglia che richiederebbe la ricerca di mutazioni di geni associati ad aritmie ventricolari maligne (es. SNC5A);
- Test sierologico quantitativo (valutazione di pregressa infezione naturale con sviluppo di anticorpi neutralizzanti), tampone molecolare e test allergologici (es. prick test per PEG e polisorbato 80);
- Screening trombofilico con ricerca di mutazioni del fattore II protrombinico, del fattore V di Leiden, del PAI1, di MTHFR (C677A e A1298C), dosaggio omocisteina, fibrinogeno e D-Dimero;
DOPO LA VACCINAZIONE (specialmente dopo 2 o 3 dosi)
- Pannello MIT per la valutazione dell’immunità cellulo-mediata, con associata sierologia per herpesvirus (EBV, CMV e HVVZ) e parametri di autoimmunità (autoanticorpi);
- Valutazione della conta piastrinica per la frequente piastrinopenia autoimmune, degli indici di flogosi e dei parametri di coagulazione in particolare, fibrinogeno, D-Dimero e omocisteina;
Da questa disamina ne deriva che solo un adeguato screening pre e post vaccinale può determinare una reale valutazione del rapporto rischio/beneficio delle vaccinazioni anti Sars-Cov 2.
Intervento di Joseph Tritto: Executive President WABT (World Academy of Biomedical Science and Technologies, accademia sotto l’egida dell’INSULA/UNESCO), medico e ricercatore italiano, da anni lavora a Parigi, Londra e New York. Professore di Microchirurgia e Microtecnologie all’Aston University di Birmingham e in Micro e Nano Tecnologie presso la BIB, Brunel University, di Londra. Direttore di Nano Medicina, all’Amity University di New Delhi, Vice Primario alla Kamineni Institute of Medical Sciences, Hyderabad, India.
Il Prof. Tritto sostiene che bisogna andare alla fonte del problema, vale a dire “il virus sintetico creato in un laboratorio T4 a Wuhan sotto la responsabilità dell’OMS con la collaborazione di Cina, Francia e USA”.
Con i suoi collaboratori ha presentato la denuncia contro chi ha prodotto il virus SARS-Cov 2 alla corte penale dell’AIA che l’ha accettata per la fondatezza scientifica della documentazione allegata. Per sua diretta conoscenza dei documenti sostiene che dietro a questo c’è la ricerca di biologia sintetica e di biosicurezza. La sanità è al centro della difesa degli Stati Uniti contro un attacco bioterroristico di qualunque tipo fin dal governo Bush del 2002. Le più alte istituzioni sanitarie americane si sono mosse per produrre armi biologiche e al contempo tecniche biotecnologiche di difesa per eventuali attacchi stranieri. La DARPA (Defense Advanced Research Project Agency) lavora in questo senso dal 2012 con vaccini genici atti a creare difese immunitarie contro gli attacchi bioterroristici e già dal 2014 ha prodotto un vaccino che stimola la produzione della proteina Spike e relativi anticorpi. L’RNA del vaccino è come un piccolo virus e, secondo il dott. Tritto, andrebbe a inserirsi nel DNA umano per far produrre la Spike. Si crea così, attraverso multiple inoculazioni, un’immunotolleranza che è la causa dell’insorgere delle molte malattie virali e batteriche che si scatenano nei vaccinati, nonché la tendenza a sviluppare auto-immunità.
Robert Malone: è il padre della tecnologia a mRNA, ma quando, nel 1990, comprese che poteva andare contro il Codice di Norimberga per la sua tossicità, sospese le ricerche. Ormai sono sempre più evidenti gli effetti dannosi della proteina spike a carico di molti organi. Di fatto è stata utilizzata una tecnologia contraria ai principi del Codice di Norimberga. Racconta, inoltre, come la censura dell’informazione sui vaccini è ancora imperante in U.S.A. anche se si comincia a vedere qualche piccola apertura. Da parte sua, si è impegnato a insegnare le tecniche di censura e manipolazione dell’informazione perché le persone possano riconoscerle ed evitarne l’influenza.
Oltre alle dolorose testimonianze dei danneggiati, si è visto il contributo sostanziale del Comitato Ascoltami (rappresentato da Silvia Vernò), L’Altra Verità con Elisabetta Stellabotte, il Comitato Fortitudo con Grazia Piccinelli, Lucca Consapevole, ContiamoCi!
Inoltre, molti avvocati e loro Associazioni, militari e giornalisti, tra cui Raffaella Regoli e M. Cané, hanno dato un’ampia panoramica sulla realtà sociale delle problematiche connesse alla pandemia e ai danni da terapie sperimentali anti Covid.
Sono stati proiettati diversi filmati, tra cui il trailer del nuovo film di Paolo Cassina: “Non è andato tutto bene” che presto uscirà nelle sale con il contributo economico di tutti. https://playmastermovie.com/paolo-cassina-non-e-andato-tutto-bene-9mq/
Massimiliano Marchi, fondatore di Lucca Consapevole: ha spiegato come è nato l’ambulatorio per la cura e sostegno dei danneggiati, svolto gratuitamente da medici e altri professionisti presenti sul territorio. Ogni operatore dà la disponibilità di 10 ore al mese. Le spese vive del centro, sorto nel novembre 2022, vengono onorate dalle donazioni. Hanno inoltre fatto un tour per tutta Italia, intervistando molti danneggiati con le loro testimonianze.
Tra gli altri elementi, ha anche messo in luce alcuni aspetti psicologici della pandemia che ha visto l’aumento delle patologie psichiatriche anche a seguito delle inoculazioni. Si è vissuto un periodo emergenziale che ha creato e mantenuto una paura cronica dilagante. Il vissuto di emergenza di per sé sollecita la fretta e la mancata riflessione critica, da cui nasce la tendenza ad agire seguendo pedissequamente direttive per quanto insensate. In seguito alle inoculazioni di massa e l’emersione dei danni collaterali, il sistema ha provveduto a colpevolizzare le vittime, inducendo in loro un nuovo trauma. https://luccaconsapevole.it/chi-siamo/
Marco Billeci: Maresciallo dei Carabinieri, inviato fra i primi a Codogno, e rimasto vittima del Covid19, testimone delle folli scelte governative. Da questa sua esperienza è nato il libro Zona Rossa: Usi obbedir tacendo. Fa parte del Coordinamento 15 Ottobre.
Propone che, senza questionare se la vaccinazione di massa obbligatoria sia stata giusta o sbagliata, venga fatto al più presto un protocollo per accertamenti preventivi e mirati su tutti i vaccinati (D-Dimero, PCR, Fibrinogeno, ecc.) per un’eventuale diagnosi precoce di “malore improvviso”. Così come si fece con i militari che si ammalarono dopo la missione nei Balcani. Per la correlazione, le responsabilità e le colpe c’è tempo: per la salute no.
Antonio Porto dell’O.S.A. ha sottolineato che il 30% delle Forze dell’ordine non si è vaccinato. Hanno fatto un’indagine con il Dott. Segalla G. su sostanze anomale e cancerogene presenti nei vaccini anti- Covid e hanno presentato un esposto in Procura su queste rilevanti scoperte.
NOTA:
Il Codice di Norimberga:
Video dell’evento:
Dott.ssa Maria A. Bàlzola